sabato 22 dicembre 2012

Sull'iniziare nuove cose

Generalmente, odio iniziare nuove cose. O meglio, inizialmente mi faccio prendere dall'euforia della partenza, come sempre, e poi, piano piano, mi affievolisco.
Stavo pensando, recentemente, all'iniziare un altro romanzo. So che dovrei continuare a scrivere La Ballata dei Colossi, ma non ci posso fare nulla se degli amabilissimi plot bunnies mi stanno saltellando attorno in questo momento.
kawaii desu
Quindi ho deciso di prendere in mano uno di questi amabilissimi coniglietti e di iniziare a scrivere. Il problema è che mi sono lasciato scoraggiare dall'inizio stesso.
Vedere una pagina in word mi distrugge. Non la classica pagina bianca, ma la pagina completa, perché penso "wow, solo una pagina, ho troppa strada da fare e non ce la farò mai". E lo so che questo autoinganno non mi farà mai bene, ma non riesco a farci nulla.
Dunque non ho risolto nulla. Rimango con coniglietti che saltellano attorno a me, e questo non mi permette di concentrarmi su un solo lavoro. Potrei provare a scrivere due romanzi parallelamente, ma... sarebbe, forse, troppo impegnativo.

Quindi, tanto per, ecco una lista dei progetti e coniglietti di oggi:
  • PROGETTO MEFISTOFELE: sì, il romanzo che sto scrivendo. Mi sono ancorato a 17000 parole e dovrei riprendere a scrivere a gennaio.
  • PROGETTO INGLESE: è un paranormal/YA, ma con un sacco di british lingo. Blimey! Un altro nome in codice di questo progetto è Rabbit, Rabbit, Rabbit.
  • PROGETTO DEEPDOWN: robottoni! Combattimenti! Civiltà antiche! Forse questo è il progetto meno verosimile a livello pratico tra tutti.
  • PROGETTO DEMONE: storia a cui tengo tantissimo e a cui penso da, ormai, mesi. In teoria sarebbe formata da tre romanzi, e questo continua a farmi desistere.
  • PROGETTO KENNEDY: ultimo plot bunny, dannazione. Onestamente ho ancora le idee poco chiare.
La morale della storia è che non sono capace di iniziare cose nuove. Mi faccio prendere dal panico di non riuscirci e, dopo una pagina o due, abbandono, convinto che un giorno lo farò, che un giorno sarà il momento giusto.
Eppure non ho mai il momento giusto per scrivere, credo. O almeno, per me è così. Se avessi davvero dei momenti giusti, programmati e attesi con ansia, allora scrivere sarebbe di una noia mortale.

1 commento:

  1. Marco, abbiamo lo stesso problema. Io parto in quarta e poi.. mi fermo. Ho idee ferme da anni nel pc e ogni volta che penso "dai su, almeno scrivi una paginetta" mi ritrovo a leggere tutto dall'inizio e poi la voglia di continuare mi passa.
    Se trovi una soluzione a questo nostro problema comune.. dimmelo!
    p.s. vedi di scrivere che voglio leggere qualcosa di tuo!

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